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La rotta verso Gobekli

Il sito archeologico di Gobekli Tebe si trova a sud est della Turchia, al confine con la Siria. Il viaggio della troupe di Roberto Giacobbo ha raggiunto il sito appoggiandosi alla città più vicina che si chiama Gaziantep.

I fratelli minori di Gobekli Tepe

Nelle immediate vicinanze dell'impressionante scavo di Gobekli Tepe ce ne sono altri due, più piccoli: Nevali Cori (ormai sommerso) e Cayonu

 

Tra i due il più importante è lo scavo di Nevali Cori: qui sono state ritrovate altre gigantesche pietre a forma di T e le incisioni di quelle che erano le mani, i gomiti e le braccia di strutture a forma di uomo. Purtroppo, però, la costruzione della diga Ataturk ha comportato l'inondazione di tutta l'area. A Cayonu si possono trovare più livelli, testimonianza che in questo luogo l'uomo ha vissuto per millenni. Gli strati più antichi risalgono all'8500 avanti Cristo, quando Cayonu era abitato da comunità di cacciatori. In un altro strato, risalente a mille anni dopo, sono state rinvenute le tracce di un villaggio di pastori. In questo sito si era creato un sistema sociale incredibilmente complesso per un'epoca così lontana: c'erano, probabilmente, due classi. Alcuni uomini che non avevano bisogno di lavorare, altri (la maggior parte) che con il proprio lavoro mantenevano questi privilegiati d'altri tempi.

I tesori della Turchia

L'Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) ha riconosciuto 9 luoghi della Turchia come patrimonio dell'umanità. Altri 23 sono nella lista, in attesa di una decisione finale dall'agenzia dell'Onu

 

Tra i 9 luoghi turchi patrimonio dell'umanità ci sono le formazioni rocciose della Cappadocia, che formano un paesaggio lunare fatto di comignoli, guglie e cupole naturali. Altri siti sono la moschea di Divrigi, le aree storiche di Istanbul, l'antica capitale ittita di Hattusha, gli scavi di Troia, il mausoleo ellenico di Nemrut Dag, le antiche Hierapolis, Xanthos (che era la capitale dell'antica regione della Licia), e Safranbolu, che è ancora abitata ed è di origine ottomana.

L'età delle pietra (quella antica)

Al paleolitico (dal greco paleos=antico e litos=pietra) risale il primo sviluppo dell'umanità. I paleontologi lo collocano tra 1,5 milioni di anni fa e 10.000 anni fa, con la fine dell'ultima glaciazione e lo sviluppo dell'homo sapiens sapiens

 

Il nome deriva dal fatto che in questo periodo i primi uomini ci hanno lasciato soprattutto manufatti di pietra (dal greco litos). Durante il paleolitico l'uomo si è dedicato al nomadismo, alla caccia poi alla pesca e ha iniziato a utilizzare il fuoco. Si suddivide in tre fasi: la più lontana nel tempo è il paleolitico inferiore, durante il quale sulla Terra si erano succeduti l'homo habilis e l'homo erectus; il paleolitico medio con l'uomo di Neanderthal; il paleolitico superiore. A quest'ultimo periodo risalgono anche le celebri pitture rupestri di Lascaux e del nord della Spagna. Sul sito ufficiale

Una meraviglia per pochi

L'area archeologica di Gobekli Tepe è aperta ai turisti ma piuttosto difficile da raggiungere. Lo scavo, che è ancora in corso, non è ancora pronto per essere visitato come meriterebbe. Pera raggiungerlo ci sono diversi modi

 

Lontana oltre 1200 chilometri da Istanbul, Gobekli Tepe è fuori dagli itinerari turistici più frequentati. Il modo migliore per raggiungere gli scavi è prendere un volo per Gaziantep - la città più vicina (140 km) a Sanliurfa - e da lì muoversi con mezzi propri o con autobus. Non ci sono mezzi pubblici che portino direttamente agli scavi. Non mancano comunque i pacchetti viaggio (soprattutto, però, inglesi e tedeschi). In alcuni casi, il tour a Gobekli Tepe è previsto anche in pacchetti vacanza per la Siria, il cui confine è piuttosto vicino dalla città di Sanliurfa.

La città di Abramo

Sanliurfa, più conosciuta come Urfa, è la città dove secondo la Bibbia sarebbe nato il profeta Abramo. Oggi è una città da mezzo milione di abitanti con almeno 2400 anni di storia alle spalle

 

Urfa era una città importante della civiltà mesopotamica, poi un importante centro bizantino e islamico fino alla prima guerra mondiale, quando crollò l'impero ottomano. Oggi è una delle città più arabe della Turchia. Camminando per le strade della città antica, tra bazar e tipiche case costruite intorno al giardino si ha l'impressione di trovarsi già in Siria, che dista pochi chilometri. La maggior parte dei turisti che visita Sanliurfa lo fa per visitare la casa natale di Abramo, che in realtà è una caverna. La città più vicina al sito archeologico di Gobekli Tepe è uno dei nuclei più importanti della Turchia anatolica e ha una vasta area moderna, con palazzi, uffici, ristoranti e negozi. Sanliurfa è una meta turistica piuttosto ambita in ambito regionale.

Quando l'acqua cancella la storia

La diga di Ataturk sul fiume Eufrate ha cancellato le rovine di Nevali Cori e di Samosata. Una storia simile, ma più a lieto fine, è quella della diga di Assuan in Egitto quando il grandioso sito di Abu Simbel fu smontato e ricostruito in un posto più sicuro

 

E' un gigantesco progetto di ingegneria idraulica costato oltre un miliardo di dollari e iniziato nel 1983. La costruzione della diga Ataturk ha cancellato due siti archeologi molto importanti. In un certo senso, la storia moderna del sito di Nevali Cori - considerato il fratello minore di Gobekli Tepe - inizia e finisce con la diga. I resti furono scoperti proprio durante i lavori per la Ataturk nel 1990 e gli stessi resti sono stati sommersi dalle acque del lago che è stato creato, il terzo più grande del paese. La diga, entrata in funzione nel 1992, ha costretto 55.000 persone a spostarsi. E tra le "vittime" delle acque c'è anche l'antica città di Samosata, da cui proveniva lo scrittore greco Luciano. Trenta anni prima del progetto turco, un'altra importante diga ha minacciato un sito archeologico di straordinaria importanza. La diga di Assuan, al sud dell'Egitto, avrebbe sommerso i due enormi templi di Abu Simbel, che furono spostati grazie ad una grande operazione internazionale coordinata dall'Unesco. Sul sito dell'agenzia Onu si può consultare una timeline di quegli eventi.

Non solo Gobekli Tepe

La Turchia è ricchissima di siti archeologici di grande valore storico. Dalla Cappadocia ad Afrodisia, la città romana splendidamente conservata, fino ad Antiochia, la storica capitale del regno dei Seleucidi

 

Le vestigia delle civiltà romana ed ellenica e, prima ancora, alcuni tra gli insediamenti umani più antichi mai scoperti. L'odierna Turchia è disseminata di resti archeologici di grande valore. Lo scavo più famoso è quello di Troia, sull'odierno Ellesponto. Fu scoperta dal tedesco Schliemann nella seconda metà dell'Ottocento sulla base dei racconti scritti nell'Iliade e dell'Odissea di Omero. Grazie a quegli scavi fu accreditata l'ipotesi secondo la quale l'opera di Omero si era basata su fatti realmente accaduti. Molto importante anche la regione della Cappadocia, dove si sono insediate diverse civiltà, da quella ittita alla persiana, da quella macedone a quella romana e poi bizantina, e la Licia, altra area colonizzata dai romani dell'antica Anatolia. Ecco una mappa con i siti archeologici e storici turchi più importanti.

Schmidt, il pioniere

L'archeologo che ha condotto gli scavi - il tedesco Klaus Schmidt - ha scritto diversi saggi accademici su Gobekli Tepe, quasi tutti in tedesco e alcuni in inglese

 

Schmidt Ha appena pubblicato in Italia il suo libro divulgativo "Costruirono i primi templi". Il libro verrà presentato il prossimo 15 giugno a Genova, quando Schmidt sarà ospite dell'Istituto italiano di storia e protostoria. Tra i suoi scritti accademici Göbekli Tepe, Southeastern Turkey. A preliminary Report on the 1995-1999 Excavations, pubblicato sulla rivista Paléorient del 2001.

Dalle parole ai segni

L'invenzione della scrittura si fa comunemente risalire al 3200 a.C. Viene collocata in Mesopotamia ma i paleontologi non escludono che possa essersi sviluppata contemporaneamente in altre parti del mondo

 

Le scoperte fatte fino ad ora fanno supporre che la scrittura sia nata in Mesopotamia intorno al 3200 avanti Cristo. a Uruk, nell'odierno Iraq, è stata infatti scoperta una tavoletta su cui sono stati incisi dei segni che si riferiscono a parole e concetti precisi. La differenza rispetto ai segni e alle incisioni precedenti è netta: mentre prima l'uomo scriveva singole frasi "estemporanee", adesso si cominciava a formare un codice in cui a una parola corrispondevano uno o più segni.La tavoletta di Uruk era composta da linee simili a cunei, per questo fu chiamata scrittura cuneiforme. Anche se non è escluso il contrario, oggi si pensa che le altre scritture (come i geroglifici egizi, quella lineare minoica e micenea, quella Maya) siano successive a quella mesopotamica. Il primo alfabeto fonetico - cioè comprensivo di consonanti e vocali - è invece di derivazione greca e risale all'ottavo secolo avanti Cristo.

Prima dello scavo, le indagini geomagnetiche

Le indagini geomagnetiche sono molto importanti per l'archeologia perché consentono di capire se "vale la pena" scavare in una carta area oppure no. La cosiddetta archeologia preventiva è una tecnica di indagine ormai molto diffusa

 

Il metodo con cui vengono condotte queste analisi si basa sulla misurazione del campo magnetico terrestre, che è presente su tutto il pianeta e che può variare a seconda di cosa si trova nel sottosuolo. La suscettività magnetica (cioè l'intensità di magnetizzazione di un oggetto) è diversa a seconda della sua composizione. Gli archeologi riescono così a scoprire, con una certa precisione, se sotto i loro piedi ci sono pietre (come a Gobekli Tepe), grandi cavità, oggetti ferrosi e anche il terreno che li contiene. Per queste indagini è fondamentale uno strumento chiamato magnetometro al cesio. Come si svolgono le indagini geomagnetiche.

A ognuno la sua sigla

Near Death Experiences. Ecco cosa significa quella sigla NDE, ed è il corrispettivo in italiano di esperienza vicina alla morte, o stati di pre-morte. Ma ogni lingua ha la sua sigla per riferirsi sempre allo stesso concetto.

 

In spagnolo l'Nde è Ecm, experiencias cercanas a la muerte. Molto simile al portoghese dove cambia solo una lettera iniziale: Eqm, cioè experiencia de quase morte. I francesi dicono Emi, che sta per experience de mort imminente. Niente sigla per i tedeschi, per i quali la pre-morte è la Nahtod-Erfahrung, mentre Oyd è in turco la Ölüme Yakin Deneyimler.

Cerchi NDE in rete?

L'acronimo NDE, cercato in rete, porta direttamente a uno dei siti più cliccati ma anche controversi che si possano trovare in rete. Eccolo: www.near-death.com.

L'articolo di Lancet

Il 15 dicembre del 2001 la prestigiosa rivista scientifica "Lancet" pubblica un articolo sugli stati di pre-morte vissuti da pazienti ricoverati in ospedali olandesi e colpiti da infarti o arresti cardiaci.

 

Nell' articolo pubblicato dall'equipe del dottor Pim van Lommel si legge che "62 pazienti (il 18%) hanno riferito esperienze di pre-morte. Il verificarsi dell'esperienza non era associato alla durata dell'arresto cardiaco o dello stato di incoscienza, o alla paura della morte precedente all'arresto cardiaco". Secondo l'articolo le esperienze remote sono diverse da paziente a paziente e sono legate a diverse cause.

Il film della nostra vita

Quando la vita ti scorre davanti... prima di morire. Si dice spesso, anche colloquialmente, per sottolineare come l'esperienza vissuta sia stata così pericolosa da portare il soggetto a ricordare tutte le sue più importanti esperienze vissute pensando di morire.

 

La life review può comprendere alcuni istanti di vita oppure un solo ricordo. Negli articoli della dottoressa Linda Woolf della Webster university si parla di questo fenomeno collegandolo spesso a stati di premorte. La Woolf però cerca di offrire anche un'altra spiegazione "as individuals realize that there is limited time remaining to them, they will examine what kind of life they have lived, and whether they feel their life was a success or failure": quando le persone anziane realizzano che rimarrà loro poco tempo da vivere ripercorrono quello che hanno fatto, immedesimandosi a tal punto da rivivere alcuni momenti passati.

Il salva-vita per eccellenza

Lo abbiamo visto mille volte in film e serie tv: il defibrillatore è uno strumento medico fondamentale per tenere in vita i pazienti che rischiano di morire per arresto cardiaco. Ce ne sono di tre tipi.

 

Il defibrillatore rilascia una scarica elettrica per arrestare la fibrillazione ventricolare, cioè una situazione in cui il cuore non riesce a pompare il sangue come dovrebbe. Il modello classico è quello manuale, in cui è l'operatore medico a decidere quanta energia rilasciare e quando intervenire. Oggi esistono anche modelli semiautomatici, che grazie a dei sensori riescono a "capire" a cosa è dovuto l'arresto cardiaco e quindi quanta energia scaricare. I defibrillatori semiautomatici effettuano anche un esame cardiaco del paziente e, in base al risultato, continuano o interrompono il trattamento. C'è poi una versione "mini" che si può impiantare nel corpo, ma ha una funzione differente: serve soprattutto a correggere le aritmie, cioè una anomalia del battito cardiaco.

Il motore della vita

Il cervello ha forma di ovoide incompleto con una superficie supero-laterale convessa e una inferiore (base), incavata in senso trasversale.

 

È avvolto dalle meningi che lo separano dalle pareti ossee della cavità cranica e, con una loro espansione laminare (tentorium), dal cervelletto. Suoi costituenti principali sono i due emisferi cerebrali e la regione diencefalica.



(Fonte Enciclopedia Treccani)

The resurrection

"Cammina come John Wayne, ha le spalle di Clint Eastwood, ma due tette da copertina." Così nel 1994, quando uscì True Lies, un giornalista di Rolling Stone definì J.L. Curtis, figlia di Tony Curtis e di Janet Leigh.

 

24 anni dopo l'esordio in Halloween (1978) di J. Carpenter, riprende per la 4ª volta il personaggio di Laurie Strode che nel precedente Halloween - 20 anni dopo (1998), dopo essersi rifatta una vita, ammazza l'uomo sbagliato, scambiandolo per il fratello psicotico Michael Myers dal lungo coltello. Con la regia di R. Rosenthal che aveva già diretto il n. 2 della serie, inevitabilmente il cinema di paura si aggiorna con la TV da "Grande fratello": un gruppo di ragazzi di ambo i sessi, muniti di microcamere e collegati su Internet, vincono un concorso per passare la notte del 31 ottobre nella casa dell'assassino periodico M.M. Gli organizzatori hanno sbarrato porte e finestre, trascurando la cantina. Il 1° omicidio avviene pochi minuti dopo l'inizio, mentre la pervicace è ricoverata in un ospedale psichiatrico. Cambiano gli ingredienti, ma è sempre spazzatura riscaldata.

 
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